Andare in Terra Santa non vuol dire compiere un atto di turismo. La valenza straordinaria di ogni Cammino, e la ragione stessa per cui esso esiste, è l'incontro tra l'Umano e il Divino attraverso l'esperienza del procedere. Rappresentazione della stessa vita umana trascorsa come avvicinamento graduale a Dio, il pellegrinaggio è stato da sempre una pratica ben regolamentata nel mondo cristiano, con tanto di voto espresso e relativa indulgenza. Il pellegrinaggio in Terra Santa, assieme a quello romano alle tombe degli apostoli, è quello più antico e considerato ufficiale dal cristianesimo. Dal XI secolo, l'abbazia di Cluny, anche a seguito delle conquiste musulmane in Palestina, propose come nuova tappa di pellegrinaggio la tomba di S. Giacomo il Maggiore a Campus Stellae in Galizia. I pellegrinaggi maggiori, il cui voto di percorrenza è commutato esclusivamente dall'autorità Apostolica Pontificia, diventano quindi tre: Gerusalemme, Roma e Santiago de Compostela. Per ogni località gli stessi "viator" hanno nomi ed insegne differenti: per Roma vengono chiamati "romei" ed hanno come insegna di riconoscimento la croce, per Santiago de Compostela vengono chiamati "pellegrini" ed usano come insegna la conchiglia, per Gerusalemme il titolo proprio è di "palmizi" ed è solo a costoro che è consentito il privilegio di usare il ramo sacro della palma come propria insegna. La palma, simbolo di vittoria e di immortalità, è simbolo stesso del Cristo re e vincitore della morte, ricorda il suo ingresso osannato in Gerusalemme e richiama il ruolo di Messia discendente di Davide. Il "palmizio", quindi, proprio per la difficoltà e la risolutezza che impone il recarsi ai luoghi santi di Palestina, e per l'origine devozionale del pellegrinaggio che lo differenzia da quella penitenziale degli altri due, poteva partecipare della visione dei luoghi di Gesù e in tal modo in un certo senso esserne pervaso. L'itinerario Burdigalense, quindi. può considerarsi a tutti gli effetti un cammino "palmizio", condizione senza la quale non potrebbe assurgere al ruolo culturale che lo identifica.
S.Maria de finibus terrae
A norma del Breve del papa Benedetto XIII, è possibile commutare il voto di pellegrinaggio in Terra Santa con quello a Leuca, in Puglia, presso il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae. Posto all'estrema punta del promontorio japigio, rappresenta il vero finis terrae: subito dopo il santuario, infatti, la roccia precipita in mare aperto, là dove lo Jonio e l'Adriatico si confondono. Fondata secondo la tradizione da S. Pietro Apostolo nel 43 d.C, è il più antico luogo di culto cristiano, e quello più vicino alla Terra Santa. Sin dal 363, con bolla del papa Giulio I, il santuario è arricchito di indulgenze, prime nella storia della Chiesa. Il santuario, meta di pellegrinaggio da quasi 2 millenni,ha visto susseguirsi re, papi e santi, testimoni di una tradizione incessante di cammini e atti di culto. La chiesa si fregia del titolo di Basilica Pontificia.